Reading tratto dall’omonima opera di Dino Coltro
“Quelle che raccontiamo noi anziani sono storie vere, tutte cose che abbiamo fatto, anche se non interessano a nessuno. Queta è la nostra vita, sempre uguale con le stesse tribulazioni, in casa e sul lavoro, in letto con l’uomo che il destino ti faceva incontrare, portando al collo i figli che Dio mandava…”
La magia che Dino Coltro crea con le sue parole, conservando il carattere della narrazione orale, è emozionante: sembra di essere accanto al focolare, su una sedia impagliata, ad ascoltare la vecchia nonna.
Le storie de “La nostra polenta quotidiana” entrano nei cuori, a volte con una infinita tenerezza che strappa un sorriso d’affetto, come se la narratrice fosse a noi vicina e potessimo farle una carezza; in altri frangenti, invece, le parole fanno male, arrivano schiette e, come lame taglienti, aprono ferite. Ferite che ci portano alla durissima condizione della donna nel mondo contadino: costretta a servire in casa, per far quadrare il magro bilancio e sfamare la numerosa famiglia e nei campi, come l’uomo, sfruttata dai proprietari terrieri.
Nei racconti si ritrovano tutti i tratti dell’immenso sapere delle contadine: conoscenze legate alla natura, al ciclo calendariale, alla cura con le erbe officinali, insieme al mondo magico disseminato di strie e fenomeni spaventosi e inspiegabili.
Un tributo che abbiamo voluto fare alle donne, alla loro forza e al loro sapere, a tutto quello che hanno subito, alle loro storie che rischiano di essere dimenticate.